Rischio di Furto di dati personali o di Iscrizione a siti in abbonamento

La bufala dei buoni acquisto di Zara via WhatsApp

Il trabocchetto dai contorni della truffa invita a rispondere ad alcune domande su quello che sembra il sito di Zara, ma il buono da 150 euro non arriva e il rischio è di essere iscritti senza volerlo a un servizio a pagamento.
 A volte purtroppo ritornano. Cambia il mezzo, ma non l’oggetto del desiderio, abiti e accessori di Zara gratis: il trabocchetto ha i contorni, anche se non ben definiti, della truffa.
Due anni fa erano Gift card da ottenere grazie a Instagram, nel 2015 shopping card del valore di 500 euro spammate su Facebook, adesso buoni acquisto da 150 euro in palio fra chi risponde a un semplice sondaggio, in arrivo su WhatsApp da uno dei vostri contatti.
Il messaggio, che sembra personale (con uno smile), è accattivante ma standard.
Contiene il link per rispondere alle domande, che nulla ha naturalmente a che fare con il sito ufficiale di Zara, e un rassicurante invito dell’amico che è caduto nella trappola, con tanto di emoticon sornione: «Appena preso».

 

Se si accede al sito, uno short link, si è invitati a rispondere a un breve quiz: sei cliente? Con che frequenza acquisti? A che distanza abiti dal negozio? Immancabilmente si finisce nel gruppetto dei super fortunati vincitori.

 

Per ottenere il sospirato tesoretto da spendere bisogna condividere il test con 3 gruppi o con 10 contatti della propria rubrica. L’effetto moltiplicatore della bufala e il numero degli utenti coinvolti rischiano di essere da capogiro.

 

Non mancano i commenti soddisfatti di finti utenti che assicurano di avere ricevuto via mail il buono e di averlo speso in negozio senza difficoltà.

I gruppi non vengono riconosciuti come tali, bisogna inserire 10 utenti per arrivare al fondo, mentre il tempo passa. L’ultimo passaggio porta alla pagina di un sito di gossip. E qui il rischio di essere iscritti a un servizio a pagamento semplicemente per avere visitato la pagina è altissimo. Meglio tenere d’occhio il proprio traffico.

E alla fine, oltre al possibile danno, anche la beffa! Il tempo è scaduto e i buoni finiti. Peccato, ci avevamo creduto. Ma attenzione, ci sono altri sondaggi cui partecipare…

Anche il Sito Facebook della Polizia di Stato, Una vita da Social, mette in guardia.

Occorre sempre fare attenzione a questo tipo di messaggi, soprattutto per il rischio di furto di dati personali e l’iscrizione, ovviamente a pagamento, di qualche abbonamento telefonico.